E quando tutti se ne andavano

Ciao.
Sono successe tante cose dall'ultima volta che ho pubblicato un post.
Sabato la libreria Millestorie ha ufficialmente aperto, e questo lo sappiamo.
C'è stata una festa bellissima in paese, pare fosse pieno di gente per le strade.
Io non lo so perché sono rimasta in libreria tutto il tempo grazie a tutte le persone che sono venute a festeggiarci.
Grazie per essere passati di qui, grazie per aver assistito al taglio del nastro, grazie di tutto e grazie a tutti, davvero.
Avevo paura che nei giorni seguenti non sarebbe tornato nessuno, invece ho avuto torto.
Ieri ho fatto un errore clamoroso, ho ordinato un libro ed è arrivato. Fin qui tutto bene. Peccato fosse in lingua originale.
Ho riso, e sono sicura che venderò anche la copia in lingua. Mi rivolgo agli anglofoni, fatevi sotto, c'è una copia di Shantaram che vi aspetta! :-)
Nel frattempo ho finito l'editing per Simona che ha scritto un bel romanzo che verrà pubblicato da La Memoria del Mondo editrice, ho preparato i giudizi per il concorso letterario de l'Inform@zione (ero in ritardo, lo confesso) e sto preparando quelli per il concorso letterario Fiaba e Disfiaba.
Sono andati tutti e due benissimo, tante partecipazioni e tanti bei testi e splendide illustrazioni.
No, non vi dico chi ha vinto.
Devo cominciare un editing nuovo e sono curiosa di leggere il romanzo in questione.
I corsi?
Il 15 ottobre comincia quello di scrittura per adulti, siete ancora in tempo a iscrivervi!
Sposteremo lo stage di teatro per ragazzi al 24 e 25 novembre.
Il corso di scrittura per ragazzi rimane a gennaio, si stanno iscrivendo diversi ragazzi e questo mi fa proprio piacere.
Dobbiamo ancora dare il nome all'orsone che si aggira per la libreria (vi ricordo di scriverlo su un bigliettino con i vs recapiti e di imbucarlo nella cassetta della posta rossa attaccata allo scaffale dei libri usati).
Ah, sì, il bando per i concorsi della Bugia e della Lettera d'amore, li sto preparando.

E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com’era bello sapere che eri lì
come una corrente che ristagna,
sola con me sull’orlo della notte,
e che duravi, eri più che il tempo,
eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.
Julio Cortázar

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